Un gruppo di teologhe e teologi, convocati da mons. Vincenzo Paglia e da PierAngelo Sequeri presso la Pontificia Accademia per la Vita, ha pubblicato lo scorso 8 giugno un’appello per la fede e per il pensiero dal titolo “Salvare la fraternità – insieme“. Un progetto ad ampio respiro, di cui l’appello non è che il primo passo. La tesi di fondo: pensare teologicamente per salvare l’umano comune. La critica al maistream del narcisismo e alla subalternità alla ragione strumentale (tecnica) richiede una nuova responsabilità dell’intellettuale. L’enciclica Fratelli tutti legittima una nuova internità della Chiesa nel dibattito civile. Questo significa per la teologia archiviare la pretesa di sovraintendere alla cultura, di abbandonare l’interesse al potere a favore della testimonianza evangelica, di uscire da un linguaggio autoreferenziale. Per la Chiesa: passare dall’attenzione a sè stessa alla spendita per il bene di tutti. La proposta per l’intelligenza laica è di non affogare nella semplice destrutturazione, di legittimare il riferimento al trascendente e di evitare l’ennesimo “tradimento dei chierici” (Lorenzo Prezzi).

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