Un interessante dialogo tra Michela Murgia e Vito Mancuso.

In un articolo apparso il giorno di Natale Michela Murgia ha accusato in modo
piuttosto aspro il cattolicesimo di essere «l’unica tra le confessioni cristiane a infantilizzare il suo
Dio». Io penso di capire qual è il suo obiettivo: sono quei cattolici che si commuovono davanti al
presepe cantando «Tu scendi dalle stelle» e subito dopo chiudono il cuore davanti a quelle persone
che cercano accoglienza perché arrivano dal mare. Quei cattolici che proclamano fervorosamente
«Dio Patria Famiglia», ma solo a condizione che si tratti del «loro» Dio, della «loro» Patria, della
«loro» Famiglia, svelando così che in realtà il vero interesse è solo ciò che è loro, quindi loro stessi,
facendo in questo modo dell’egoismo il valore assoluto. Io penso sia questo l’obiettivo di Murgia e
lo condivido, perché anch’io ritengo da sempre che fare del cattolicesimo il guardiano della
coscienza egoista dell’Occidente opulento sia un tradimento del messaggio evangelico.

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