Segre, una «pietra» contro l’odio di Alessia Guerrieri in “Avvenire” del 16 aprile 2021

La senatrice a vita è stata eletta presidente della Commissione contro il razzismo L’ha voluta con tutte le sue forze quella commissione. Perché «il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza», questo il nome, è la base di ogni democrazia. E adesso, a 90 anni Liliana Segre ne diventa presidente. «Spero possa essere un momento importante per la Repubblica, visto che il linguaggio dell’odio è una cosa che mi ha ferito tutta la vita», il commento a caldo della senatrice, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti. Che ora sostiene di poter concludere la sua vita «mettendo una di quelle piccole pietre che nei cimiteri ebraici si mettono sulle tombe, per dire “io sono venuto a trovarti”», perché l’inizio di commissione «è una piccola pietra». Mentre nel 2019 la mozione per la nascita della commissione venne approvata con 151 voti e uno strascico di polemiche per i 98 esponenti di centrodestra che decisero di astenersi, stavolta la sua elezione a presidente è stata votata dalla quasi totalità dei 25 componenti della commissione, tranne la sua stessa scheda, lasciata bianca, e una preferenza per ‘Rosa Parks’. I vicepresidenti sono Francesco Verducci del Pd e Daisy Pirovano della Lega. L’organo potrà proporre ed esaminare preventivamente le proposte di legge e, in casi specifici, procedere direttamente alla loro approvazione. Avrà anche un ruolo di stimolo: potrà controllare e sollecitare l’attuazione delle leggi e delle convenzioni relative ai fenomeni di intolleranza e promuovere iniziative e campagne di sensibilizzazione. Un organo indispensabile per il sindacalista ivoriano naturalizzato italiano Aboubakar Soumahoro, perché odio e razzismo, in Italia, sono ancora dei «problemi », dice. Ma è soprattutto il mondo politico a plaudere alla nuova carica per la senatrice. L’elezione di Segre è una «giornata importante per il Parlamento e per la società italiana», sottolinea infatti il vicepresidente della commissione Francesco Verducci (Pd). Una «bella pagina per l’Italia », è anche il giudizio del capogruppo di Iv al Senato Davide Faraone, che ne fa parte e un «onore straordinario» anche per la collega dem Valeria Fedeli. Pure per Fratelli d’Italia «non poteva essere individuata persona migliore per guidare questo organismo alla luce della sua storia personale ». Persino il Carroccio, che inizialmente ne aveva osteggiato la nascita, oggi la omaggia. «La Lega c’è e darà il suo contributo», dice il capogruppo leghisti in commissione Francesco Urraro, aggiungendo che «sussistono esigenze di riforma del nostro ordinamento da armonizzare ai molteplici documenti internazionali e alla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, istanze che porteremo avanti per tutelare la dignità umana»

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